La magia al cinema con “Animali fantastici: i segreti di Silente”
ZAKULTURA
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“Dopo tutto questo tempo? Sempre”. Il 13 aprile, dopo tre anni di fervente attesa, è uscito al cinema il terzo capitolo della saga fantasy, diretta da David Yates, scritta da J.K. Rowling e prodotta da Warner Bros, Animali fantastici: i segreti di Silente.
La saga è uno spin-off di Harry Potter che si ispira al libro per l’ insegnamento ad Hogwarts di magizoologia, scritto da Newt Scamander (Eddie Redmayne). Newt è un brillante magizoologo inglese che viaggia per il mondo in cerca di creature magiche in modo da documentarle e proteggerle.
Siamo nel 1932, tra Vecchio e Nuovo mondo. Newt Scamander, su indicazione di Silente (Jude Laws), si reca nel cuore della foresta cinese per recuperare un’antica e rarissima creatura, il qilin, che nel mondo magico viene utilizzata – date le sue proprietà divinatorie di leggere nell’ anima e nel cuore delle persone – per scegliere la guida internazionale della federazione dei maghi. Sulle orme del qilin è anche il potente mago oscuro Gellert Grindelwald (Madds Mikkelsen, chiamato a sostituire Johnny Depp), che ambisce a governare il mondo.
Muovendoci tra Londra, Berlino e Rio de Janeiro, seguiamo le vicende di Silente e Grindelwald, che non possono scontrarsi a causa di un patto di sangue, così Silente affida a a Newt il compito di guidare una squadra – composta dal fratello Theseus (Callum Turner), Bunty (Victoria Yeates), la maga Eulalie (Jessica Williams), Yussuf Kama (William Nadylam) e il pasticcere Jakob Kowalski (Dan Fogler) – per fermare l’avanzata di Grindelwald.
La storia inizia a prendere forma giocando sui molti richiami alla saga di Harry Potter. A rafforzare il racconto è poi una maggiore caratterizzazione dei personaggi, ma quello che colpisce maggiormente è la cura visiva a livello di effetti speciali mai così suggestivi e realistici, capaci di suscitare stupore e meraviglia.
“Le cose inimmaginabili oggi, domani saranno inevitabili”. È impressionante come i temi affrontati nel film riescano a risuonarci come un’ eco continuo. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo in un mondo di cose ieri inimmaginabili che si sono trasformate in una realtà angosciante e cupa. l’ascesa al potere di Grindelwald, che con odio e menzogne non vuole guidare, ma essere seguito, acclamato dal popolo e sostenuto da una schiera di malvagi seguaci, riporta alla memoria momenti storici, passati e presenti.
Un racconto necessario che fa da ponte tra passato e futuro, un film che ci ricorda di fare la cosa giusta, non quella più facile e che, anche se commettiamo degli errori, possiamo provare sempre a rimediare.
Lucrezia Marafioti